Passo del Bernina, Forcola di Livigno

Sono le sette e mezza del 25 agosto quando, raggiunta con leggero anticipo la cittadina di Tirano in Valtellina, ci concediamo una colazione al bar. Siamo io e Carlo, il quale mi parla dell’importanza artistica del santuario della Beata Vergine, che sta proprio davanti a noi mentre sorseggiamo il nostro caffè. All’uscita, prima ancora di inforcare la bicicletta, il mio raptus fotografico ha il sopravvento.

Finalmente si parte, ci aspettano più di trentatré chilometri di salita per giungere in vetta al passo del Bernina (2.330m) da cui speriamo di godere della vista del suo splendido ghiacciaio. In realtà il cielo è ancora coperto da nuvole, attraversiamo il confine ed entriamo nel cantone dei Grigioni, ironizziamo sul nome che corrisponde alle attuali tonalità della val di Poschiavo. Giungiamo al lago ed il cielo inizia ad aprirsi, siamo già saliti oltre i 900m ed i primi 8km di salita sono alle spalle (media 7%). Ora ci attende un lungo falsopiano che costeggia dapprima il lago e successivamente arriva all’abitato di Poschiavo. Abbandoniamo la statale per entrare in centro al paese. Quando andavo a Livigno per lavoro ero costretto a passare all’esterno, ora che sono in bicicletta voglio proprio vedere com’è. La curiosità è ripagata, la via pedonale è molto graziosa.

Usciti dalla cittadina la strada ricomincia a salire, a San Carlo inizia il vero passo del Bernina; PassoBerninaDaTiranola strada si addentra nella pineta con lunghi rettilinei interrotti sporadicamente da ampie semi curve, le pendenze sono regolari tra 7% e 10%, il traffico è piuttosto intenso per essere una strada di montagna. Dopo 24km giungo a Sfazù, da cui si ha una splendida visuale sulla valle, Carlo è un poco in ritardo ed io ne approfitto per scattare qualche istantanea e mangiare un fruttino.

Ripartiamo insieme, siamo sopra i 1.600m, iniziano i tornanti e finalmente il paesaggio diventa meraviglioso. In pochi chilometri siamo nel piccolo pianoro di La Rosa a quota 1.900m. La vista si apre verso le vette innevate, impossibile non fermarsi a fotografarle.

Riparto, ancora un paio di chilometri e sono al bivio per Livigno, proseguo e dai tornanti controllo la posizione di Carlo; è due tornanti sotto di me, ma l’andatura è regolare  segno che sta bene, ‘Sale del suo passo’ parafrasando Davide Cassani. Siamo sopra i 2.100m il vento si fa sentire, larici ed abeti sono scomparsi ed hanno lasciato spazio a macchie di prati verdi tra le rocce granitiche dei monti.

Ormai sono in vetta, 2.330m recita il cartello davanti a me, sulla sinistra il ghiacciaio del Bernina parzialmente coperto dalle nubi. Scendo qualche centinaio di metri per giungere all’ospizio da cui si ha una vista mozzafiato sul lago Bianco, sulle vette ghiacciate e sulla valle Bernina. Mi fermo nel grande piazzale, contemplo questa meraviglia, accompagnato dal rumore del vento che sussurra alle mie orecchie.

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Ritorno in vetta per aspettare l’arrivo di Carlo, un ‘selfie’ sotto il cartello ce lo siamo meritati. Iniziamo la corta discesa verso il bivio per Livigno, meta della nostra gita odierna. Dopo il bivio e la dogana Svizzera ci attendono altri 4km prForcolaDaBerninaima di giungere alla Forcola (video). La salita questa volta è incostante, il primo chilometro abbondante è in falsopiano e leggera salita; il tratto duro inizia dopo aver attraversato il ponte sul torrente Poschiavo, pendenza sopra il 10% per cinquecento metri, poi una breve pausa al 6%, quindi quasi un chilometro costantemente sopra 11%, il paesaggio ora si è fatto brullo e desolato, nessuna traccia di interventi umani a testimonianza dell’inospitalità del luogo, ma proprio questo è il suo fascino.

Giungo in vetta, attraverso il confine e mi affaccio sulla valle di Livigno, il sole e le nuvole ci donano dei panorami con chiaroscuri incredibili.

Arriva anche Carlo, si inizia la discesa verso Livigno, dove sosteremo per il pranzo. Sono passati solo 43km da Tirano, ma è ormai mezzogiorno e lo stomaco inizia a brontolare. Giunti in paese (video) ci fermiamo ad una trattoria con graziosi tavoli all’esterno su una via scarsamente trafficata. Entrambi optiamo per un carpaccio di Bresaola, leggero e nutriente; un caffè e via si riparte. Nell’entrare in paese avevo notato molte abitazioni tipiche, ora prima di andarcene due le devo proprio fotografare, Carlo prosegue.

Dopo le istantanee lo raggiungo, ‘chiaccheriamo’ mentre usciamo da Livigno e ci dirigiamo verso l’inizio della vera salita. Quest’estate abbiamo avuto poche occasioni per pedalare insieme, e per entrambi è un piacere ricordare la grande gita di primavera ai Colli di San Fermo (da Vigolo, Bratta). Inizia la salita,

ForcolaDaLivignosono poco più di 8km dal ghiacciodromo alla vetta; i primi 3,5km sono molto facili con una media di 3,5%, successivamente la strada presenta un lungo tratto, di circa 4km, con pendenze regolari tra 6% e 8%, solo nell’ultimo chilometro, quando si arriva alle gallerie proteggi frana, la pendenza si fa severa superando il 10%. Durante la salita mi fermo a scattare fotografie e giunto in vetta aspetto un attimo Carlo per immortalarlo sui 2.315m della Forcola. Iniziamo la discesa,

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prima i quattro chilometri che ci portano al bivio del Bernina, poi una lunga picchiata di oltre 30km verso Tirano; pochi tornati, tanti rettilinei e velocità che si assestano tra i 55km/h e i 65km/h anche per me che non amo la velocità(video). In venti minuti siamo nuovamente a Poschiavo, inizia il falsopiano che costeggia il lago, qualche chilometro e le pendenze ci fanno nuovamente prendere velocità. Ci dobbiamo fermare poco prima del confine, per lasciar passare il famoso trenino rosso del Bernina (video). Si riparte, sono le 15.15 quando arriviamo al parcheggio. Anche oggi il meteo ci ha aiutato. Temevamo un clima più fresco sulle vette, considerati i temporali degli ultimi giorni; invece la bolla di alta pressione è ritornata anche qui e ci ha regalato temperature comprese tra 15°C e 24°C lungo tutto il tragitto. Solo ora al ritorno ci riporta alla dura realtà dei 30°C del fondo valle, ma poco importa, giornata splendida e la compagnia che mi mancava da un po’. Grazie Carlo.

Dettagli tecnici su Strava: Cicloturisti!@PassoBernina,Forcola,Livigno,ForcolaDiRitorno

Video: – Salita al passo del Bernina (long version 2’03”)

– Discesa Forcola/Bernina a Tirano (long version 1’40”)

Photogallery:

Gavia, Mortirolo (da Grosio)

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Vorrei iniziare proprio da qui, dalla gita per antonomasia che rappresenta in toto lo spirito di Cicloturisti.

E’ il 29 agosto 2015, si parte in auto alla volta di Ponte di Legno. Siamo io e Carlo, giunti agli impianti di risalita di Temù parcheggiamo ed alle 8.20 siamo pronti per partire per un giro tanto impegnativo quanto gratificante. Ci sono 12°C il cielo è terso, nemmeno una nuvola. Climaticamente i presupposti per una giornata indimenticabile ci sono tutti. Sulla condizione fisica qualche dubbio Carlo lo nutre: settimana scorsa era salito con il team, ma una giornata decisamente no gli aveva impedito di arrivare in vetta al Gavia. Si inizia a pedalare, senza nessuna fretta, consci che con un meteo così la cosa più importante sarà riuscire a godere appieno dei panorami incantevoli che la montagna ci saprà donare. Ed è proprio così che, tra una chiacchera e l’altra, siamo già al tratto duro, usciamo dal bosco e il cielo limpido fa si che io inizi a scattare fotografie all’impazzata: il fondo valle, Ponte di Legno, il ghiacciaio dell’Adamello, Punta di Pietra Rossa.

Usciamo dalla galleria e l’intensità cromatica del lago Nero è sorprendente.

Ci fermiamo al rifugio e finalmente guardiamo il cronometro, giusto per capire che non sarò mai al lago (di Garda) per le 16.00 come avevo preannunciato alla famiglia, ma poco importa, basta un wapp per avvisare che questa giornata in alta montagna ce la vogliamo vivere fino in fondo. L’espressione soddisfatta dei nostri volti sotto al cartello passo Gavia denota, non solo la soddisfazione per la vetta raggiunta, ma anche la bontà del panino con il salame! Nel frattempo la temperatura è salita, ci sono 22°C anche qui, e lo spolverino per la discesa non serve, ci fermiamo un paio di volte per qualche scatto al Lago Bianco, alla Punta S.Matteo ed alla Valfurva.

 

Attraversiamo Bormio ed iniziamo la lunga discesa della Valtellina che ci porterà fino a Grosio per attaccare il Mortirolo da un versante ‘più dolce’. Come sempre accade nelle ampie vallate alpine una forte corrente termica ci presenta il conto soffiandoci in faccia. Oltrepassato Sondalo decidiamo che è il caso di mangiare un altro panino al bar, tutto sommato è l’una del pomeriggio e la pausa pranzo ci sta tutta. Si riparte ed al chilometro 70 inizia il Mortirolo (da Grosio): una piacevolissima sorpresa! Il paesaggio è decisamente diverso da quello noioso e monotono del versante di Mazzo. Da subito si entra in un bellissimo bosco che ripara dall’arsura del sole, la salita è impegnativa, ma mai impossibile. Dopo i 1.100m (s.l.m.) la strada inizia ad attraversare i primi pascoli con le malghe, che sono perlopiù trasformate in baite per le vacanze. La strada si incattivisce e ogni chilometro presenta il suo tratto con pendenze tra il 10% e il 17%.

Intorno al settimo chilometro incontriamo l’ennesima rampa: ognuno prende il suo passo. Poco più avanti decido di fermarmi e fare una fotografia: quella gita che settimana prima era rimasta un’incompiuta, ora, sta per concretizzarsi nella splendida cornice di una giornata baciata dal sole.

Ci separiamo nuovamente ognuno sale al suo ritmo e ci ritroviamo in vetta. Sono le 15.30 davanti a noi la discesa verso Monno e la nuova ciclabile che dall’uscita di Incudine porta fino agli impianti di Temù, per me un insperata sorpresa, che ha reso molto più divertente il rientro. Una ciclovia che costeggiando, nel bosco, il fiume Oglio ed attraversando un bellissimo allevamento di cavalli giunge agli impianti di sci. Sono quasi le 17.00 ed è tempo di ritornare a casa: con poche energie nei muscoli, ma con gli occhi gonfi di meravigliosi paesaggi e lo spirito consapevole di aver vissuto una giornata indimenticabile. Grazie Carlo.

P.s. Per i noiosi dati tecnici del giro:  Gavia e Mortirolo(Grosio)