Valle Duppo invernale!

Sabato 17 febbraio, l’inverno bussa ancora forte, sono le 7.25 quando parto da casa con un’idea fresca fresca, compiere il giro della valle Duppo sottozero (vedi (I’m going) Alone to Alone). Il tempo di acclimatarsi ed il gps segna 0°C ancor prima di uscire da Brescia. Risalgo la valle del torrente Garza verso il colle di Sant’Eusebio, le mitiche Coste. A Caino (metà salita) la temperatura è scesa a -3°C. Sui versanti nord delle montagne inizia a comparire la neve. Giusto domenica scorsa una nevicata a bassa quota aveva imbiancato tutti 2018-02-17_082105_i monti circostanti la città. Al penultimo tornante la neve lambisce ancora la strada. In vetta la temperatura è risalita fino a 0°C. Scollino e senza indugio mi getto in discesa per sfruttare il calore che ho generato durante la salita. Giungo ad Odolo, sono nuovamente a -3°C, svolto a sinistra e risalgo verso Agnosine e Bione, con calma, cerco di non alzare troppo i watt, voglio mantenermi caldo, ma sudare il meno possibile. Attraversato l’incrocio con la provinciale del passo del 2018-02-17_085210_Cavallo ricomincia a  fare capolino la neve ai margini dell’asfalto. Proseguo attraverso il centro abitato di Bione e mi dirigo verso lo strappo finale della Madonna della neve, poco meno di un chilometro con punte del 17%. Lo affronto con cautela, le strade sono ghiacciate e nonostante io abbia scelto di affrontare questo giro con la gravel (700×38) il rischio di scivolare anche in salita è sempre presente.

Scollino ed inizio la discesa, ripida e gelata, (video 28″) verso nord il cielo sembra volersi aprire e tra le nuvole si vedono larghe strisce di azzurro, dietro di me a sud verso il sole ancora nulla da fare un sottile velo grigiastro gli impedisce di riscaldarmi. Sono a Casto e svolto a sinistra seguendo il cartello per Alone ed il parco delle Fucine. Le Fucine sono una zona molto nota agli alpinisti in quanto decine di linee ferrate consentono di impratichirsi con la scalata in montagna. Esiste anche un bellissimo parco avventura, ma oggi a -2°C nessuno ha voglia di lanciarsi sulla zip line. Io proseguo sulla bellissima strada che porta ad Alone, al primo tornante la abbandono per seguire sulla destra il cartello Valle Duppo. “In to the wild” la strada diventa subito cementata e molto rovinata.

A metà salita mi fermo per gustarmi una barretta energetica, il panorama e scattare qualche istantanea di questo luogo incontaminato che, con la luce invernale ed una spruzzata di neve tutt’intorno, acquista un tono fiabesco ed onirico.dupinv03Riparto mi attende la parte più dura della salita, circa trecento metri costantemente sopra il 15%. “Stream of consciousness” mi alzo sui pedali e mi sovviene la musica della “corsa di resistenza” (video 44″) reminiscenza militaresca, la urlo mentre il cuore sale. Avrò passato troppo tempo sottozero e il cervello mi si è gelato??? Oltrepassato il muro svolto a destra verso Lodrino, la salita vera è finita ora un bel toboga mi porterà alla Cocca di Lodrino in poco più di un chilometro. A metà decido di fermarmi nuovamente, vorrei prolungare ancora un poco la mia permanenza in questo luogo dimenticato da tutti; sapori e profumi di natura incontaminata.

Riparto, la neve fa la sua comparsa perfino sull’asfalto in questo tratto poco esposto al sole e sopra i 700m. (video 28″). Arrivo a Lodrino, ritorno alla civiltà, prima di iniziare la discesa il tempo per un selfie con i monti innevati della val Trompia a fare da sfondo.

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La temperatura è risalita di qualche grado, perlomeno ora siamo sopra allo zero. Inizio la discesa guardandomi in giro e godendomi le montagne ancora cosparse di neve. A metà discesa, proprio nell’abitato di Invico, incrocio un ciclista che sta salendo, è il mitico Giorgio (quello che quest’autunno attraversava gli appennini a 4°C in completo estivo perché poi a Portofino avremmo avuto caldo! vedi Dagli Appennini a Portofino (and back)). Ci fermiamo scambiamo due parole, l’incontro di un amico è sempre la cosa più piacevole, ripartiamo subito per non raffreddarci troppo. Anche stavolta mi batterà con quasi il doppio dei miei chilometri e tre salite contro le mie due ah! ah! Arrivato a Brozzo, prima di immettermi sulla ex statale di fondo valle per il rientro, mi cambio i guanti ormai congelati dalla discesa ed indosso quelli che custodivo al caldo sotto il giubbino. In meno di due minuti anche i mignoli riprendono la giusta sensibilità. Oggi sto usando la gravel ed allora sfruttiamola fino in fondo. A Gardone Valtrompia, passato il semaforo per Polaveno, invece di restare nel traffico mi butto a destra sulla ciclabile. Percorro la strada bianca che costeggia l’argine sinistro del fiume Mella e raggiungo la città, senza attraversare strade trafficate o sentire il rumore di camion alle spalle. Non me ne accorgo quasi e sono a Collebeato, esco dalla ciclabile ed affronto gli ultimi chilometri su stradine alternative che mi conducono a casa. I chilometri non sono molti 74 per 1.212m di dislivello in 3h22′, ma la temperatura media del giro è di 0°C  e questo mi basta per renderla una “frozen ride”.

Valle Duppo il vestito invernale di dona forse più di quello estivo!

Detttagli tecnici su Strava: Cicloturisti!Coste,Bione, ValleDuppo,Lodrino

Valle Duppo invernale

Videogallery: Discesa dalla Madonna della neve di Bione – Valle Duppo, fine tratto duro – Valle Duppo fine salita

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