Oggi domenica 15 luglio apre ufficialmente al pubblico la ciclopista del Garda. Ecco che contrariamente alle mie abitudini decido di percorrere tutta la gardesana per raggiungere Limone e poter essere tra i primi a far scivolare le ruote della mia bicicletta sul suo percorso. Sono le 5.38 di mattina quando parto da Polpenazze con piglio deciso. Vorrei arrivare prima di 7.30 nel paese delle limonaie. Attraverso senza soste tutti i borghi della sponda bresciana del lago: Salò, Gardone Riviera, Toscolano-Maderno, Bogliaco, Gargnano. Qui, al solito, per evitare la lunga e stretta galleria, prendo la vecchia gardesana trasformata in ciclabile anni fa, ma chiusa al traffico per frane subito dopo. Arrivo al Prà della Fam già ricolmo di surfisti pronti a sfidare le onde sollevate dal forte vento di Peler. Passo oltre, mi infilo nella galleria di Campione di Tremosine, quella con lo svincolo per il paese proprio al suo interno, la supero. Ecco, sulla sinistra, l’incrocio per la famosissima ‘Strada della Forra’ , ma oggi non fa parte dei miei progetti. Sono le 7.20 quando scendo i due tornanti che portano sul lungolago di Limone.
Ci siamo, sono in orario, la cittadina incomincia ora a svegliarsi, posso tranquillamente attraversare il centro del paese senza arrecare disturbo ai pochi passanti. Inizio a vedere i primi cartelli che segnalano il percorso per arrivare all’inizio della ciclopista. In effetti un paio di chilometri separano il centro dalla ciclovia. Questa stretta e suggestiva strada che vi conduce è la via del Sole che percorsi già nel mio Periplo del lago di Garda (con dedica)
Oggi è già popolata da pedoni che hanno scelto, come me, di scoprire la pista di buon mattino nella speranza di una maggior tranquillità. Due bruschi tornanti in salita mi riconducono sulla gardesana proprio alla partenza della “Ciclopista del Garda”. Inizia il divertimento!
Fin da subito mi accorgo che la pavimentazione, contrariamente a quello che facevano supporre i rendering, non è assolutamente di legno, ma di cemento stampato e zigrinato come fossero assi di legno.
Tutto questo a vantaggio della sicurezza in caso di pioggia e gelo. Le balaustre sono alte, forse 1.30m o 1.40m, impossibile essere sbalzati oltre anche in caso di strane cadute. Al di sotto dei due grossi corrimano si trova una rete in sottile acciaio che lascia libero il campo visivo, ma che impedirebbe la caduta accidentale anche di un uccellino.
Direi che per quel che riguarda la sicurezza le cose sono state fatte a dovere. Il primo chilometro si snoda a fianco della statale sospesa su ponti tra un terrapieno e l’altro, la sensazione è ancora simile ad un normale lungolago a bordo strada. Quando, però, la gardesana inizia a forare la roccia per entrare in corte gallerie, la ciclovia inizia a restare esterna aggrappata alla roccia dando veramente la sensazione di essere su una via ferrata di alta montagna a strapiombo sul lago.
L’apice lo si raggiunge a capo Reamol, la pista ruota a sinistra dietro di esso e si ha la reale sensazione di pedalare verso il centro del lago avendo davanti a sé Riva del Garda e Torbole separati dal monte Brione.
Girato l’angolo, sono completamente scoperto ed il Peler mi fa sentire tutta la sua forza. Per fortuna che il limite di velocità imposto dal sindaco sulla pista è di 10 km/h ed a questa andatura avere il vento contro poco importa. Ormai sono quasi alla fine, i due chilometri sono già passati. La ciclabile finisce in un piccolo slargo con una sorta di tornello a zig zag per immetersi sulla statale ed impedire che altri veicoli a due ruote entrino in ciclabile. Due punti panoramici sovrastano, con alcuni gradini, questa piazzetta. Io salgo sul primo e scatto alcune foto commemorative, mangio una barretta e riparto.
Il ritorno sulla medesima via, mi serve per scattare ulteriori fotografie e video in favore di luce. A quest’ora del mattino sono ancora poche le persone che la attraversano e riesco anche a fare qualche scatto senza nessun passante nell’inquadratura.
Prima delle otto sono già sceso dalla ciclabile, il ritorno verso Limone decido di farlo sulla statale per evitare la strettissima via del Sole. Questo mi consente ancora un paio di fotografie al comune più a nord del Garda bresciano.
Sono già passati più di 50 km dalla partenza ed il mio desiderio di salita inizia ad essere irrefrenabile, così decido di salire direttamente a Passo Nota (1.208m) (vedi La strada della Forra, passo Nota e la Grande Guerra) attraverso gli abitati di Voltino e Vesio di Tremosine, ma questa è un’altra storia…
“Ciclopista del Garda” indubbiamente spettacolare e ben fatta, sicuramente, a meno di affrontarla all’alba, meglio percorrerla a piedi per godersela al meglio.
Dettagli tecnici su Strava: Cicloturistiforever!@ Why my lake is the most beautiful lake all over the world? Take a look at the pics!
Videogallery: video “Ciclopista” (2’55”)
video di Via del Sole (dal centro di Limone 1’31”)
Photogallery:
L’ha ribloggato su Cicloturistiforever.
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Grazie Marco per l’ampio reportage, anche fotografico.
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Complimenti per la super cavalcata! tutti quei km Gravel sono tantissimi! e grazie per la piacevole citazione assieme alla Popolare, avevo le lacrime mentre leggevo.
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